domenica 17 febbraio 2013

Io e Amelie [e annessa richiesta di consiglio]


Con le Amelie, evidentemente, non c'è feeling. Perché io il film l'ho trovato stucchevole. E non mi ci sono appassionata. E pazienza se conosco qualche migliaio di persone che ogni volta che lo dico mi guardano stranite e si/mi domandano come sia possibile, traendo anche sconsolate conclusioni sui miei gusti cinematografici.
Idem, per il momento, posso dire della Nothomb.
Sono partita da Né di Eva né di Adamo, giusto perché era lì sull'ereader pronto per farsi leggere. Per carità, l'ho letto in fretta. C'è stato anche il momento in cui ho cercato di accelerare per capire come si sarebbe evoluta la faccenda.
Però alla fine mi ha lasciata tiepida. Tiepidina. Quasi fredda.
Perché una che scrive una cosa così: "Condividevo l'amore di Rinri per questa ragazzina felice. C'era qualcosa di nervaliano in questa atmosfera di festa morente con una giovane dalla bellezza leggendaria. Nerval in Giappone, chi l'avrebbe mai detto?", davvero si è messa seduta a studiare le frasi di maggiore effetto.
Lei che diventa elegiaca (testuale) davanti a una ciotola di noodles e che altrettanto testualmente definisce un americano "simpatico, cioè per niente zoroastriano" mi fa montare l'insofferenza.

Però, siccome per indole tendo a dare una seconda chance, la darò anche alla Nothomb.
Magari consigliatemi voi dove orientarmi.

Per il momento sono passata alla più rassicurante Alice Munro.

6 commenti:

  1. l'unico che ho letto è uccidere il padre, e devo dire che mi è piaciuto. comunque in casa ne circolano, la ms ne ha letti un bel po', attingerò quanto prima e te ne saprò dire

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  2. Prendo nota. Quando finisco la Munro ci riprovo

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  3. posso dire "che palle Amelie"?
    sia quella nel suo meraviglioso mondo sia quella che scrive.
    ah no, scusa. Tu cercavi consigli. Ops.

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  4. per favore, allora, dimmi cosa NON devo leggere. Ero tentata

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  5. Ody, penso di iniziarne un altro in settimana. Poi ti dico.

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