L'immagine appartiene a Scarmic e rappresenta la libreria Acqua Alta a Venezia
Quando rinasco voglio trovare tra i miei antenati un nonno, un prozio, ma va bene anche un biscugino proprietario di una libreria. E talmente affezionato a me da volermici tra i piedi.Perchè a leggere l'intervista pubblicata su Io Donna a Nancy Bass Wyden m'è venuto davvero un moto d'invidia. Ma di quella che non va via. Già esser la nipote di quel Benjamin che nel 1927 fondò la Strand a New York non è proprio cosa da tutti. Se ci si aggiunge poi che, come in ogni buona impresa di famiglia, lei tra i libri ci è cresciuta, ci lavora, ci guadagna e per di più si inventa anche un mestiere nuovo, non c'è bontà d'animo che tenga. Comunque un'idea geniale. Creare le librerie per i set cinematografici. E venderle al metro. Non mi sarebbe mai venuto in mente. Però è chiaro che nella casa di Carrie Bradshaw non puoi trovare le stesse cose che troveresti in quella di John Nash. A meno di non infilarci solo le sagome come sugli scaffali dell'Ikea. Tutto un altro fascino. Quindi la sua consulenza ha il suo bel perchè. Oddio, lei poi crea anche biblioteche ad hoc per i suoi clienti, e racconta di aver arredato una stanza della casa di Steven Spielberg esclusivamente con libri sul cinema che lui non avrebbe avuto tempo di cercarsi da solo.
Vuoi mettere? Il personal shopper dei libri. Quando rinasco lo faccio anche io.
p.s. la foto è invece un interno della libreria Acqua Alta a Venezia. Ne ho letto mirabilia. Nessuno c'è mai stato?
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