mercoledì 30 settembre 2009
Il bicchiere mezzo pieno
Ho scoperto che il medico che ha in cura mia figlia da anni medico non è. Né lo è mai stato, a dire il vero. Ovviamente son caduta dal pero, a dimostrazione del fatto che l'abito sometimes fa anche il monaco. Naturalmente rido per non piangere. E siccome cerco sempre di guardare il bicchiere dalla parte in cui sembra più pieno, penso che sono stata fortunata, in questi anni, a non doverlo consultare per patologie davvero serie. E quando è accaduto, ci ha pure preso. Che culo eh. Comunque era gentile. Dovesse valer qualcosa questo dettaglio.
martedì 29 settembre 2009
Gusto, che?
L'ho sempre detto che la mia casella di posta racchiude inenarrabili sorprese. Come questa, per dire.
Comunque il Gustosofo esiste davvero. Pare in Italia sia il solo (e ci mancherebbe altro) e inimitabile. Il mio collega calabrese ha già fatto domanda per diventare 'ndujasofo, il dirimpettaio si è prenotato il Negronisofo, devo solo decidere che "sofa" voglio diventare io. Perché teosofa suona male. O meglio, qualcuno potrebbe anche cascarci e poi denunciarmi per millantato credito. Invece io mi barcameno solo tra darjeeling e english breakfast. Terra terra, cioè.
Che le balle ancor le girano
Credo di aver già titolato così, qualche volta, in una o nell'altra delle due case delle quali mi ostino a ritenermi tenutaria. Probabilmente era questa, perché questa è quella degli sfoghi. Comunque sì, son giorni di balle girate e spaccamenti di faccia. Che poi il mio animo è pacifico, oltre che pacifista, per cui è tutta metafora. Fuor di metafora, ho bisogno d'aria. Tanta.
martedì 22 settembre 2009
Cvd
Ci son giornate che iniziano male. E finiscono peggio. Se poi son dei lunedì di pioggia, sarebbe meglio decidere di rimanere a letto fino al giorno dopo, giusto per non sbagliarsi. E invece ieri io ci ho provato. A combattere il traffico del mattino, le scuole, le millanta borse coi loro libri che mi tocca mollare dalla nonna, l'ufficio, i desideri del capo che diventan sempre ordini, i suoi lo chiedo a te solo perchè sa che alla fine è qui che può chiedere, e l'assemblea sindacale, i licenziamenti, i punti di domanda all'orizzonte. Credevo di esserne uscita se non vittoriosa per lo meno indenne. E invece. Quattro ore secche dall'ufficio a casa. Tre ore e quaranta delle quali ferma in tangenziale. Oh yeah.
Dimenticavo il titolo. Cvd. Come volevasi dimostrare.
Io, il lunedì, lo odio.
Io, il lunedì, lo odio.
mercoledì 16 settembre 2009
Vive la Difference!
Mentre, a quanto intravedo su Repubblica e Corriere, in Italia andava in onda il Braccobaldo Berlusconi Show, in Francia si discuteva di questo:
(Faut-il laisser Google numériser tous les livres?). Che da noi sembra questione da impallinati e spaccabit e non qualcosa che potrebbe cambiare - e di molto - le regole del gioco. Ma tant'è. Questione di scelte. Noi alla letteratura preferiamo il teatro. Anzi, il teatrino.
martedì 15 settembre 2009
Happiness
Non sapevo che in quell'ora che va dalle cinque alle sei - magari inizia anche prima, però io non ne ho idea - per radio ci fosse una trasmissione che si intitola Twilight. Bel titolo, se non fosse che ricorda la saga. E allora va a capire se è nato prima l'uovo o la gallina. Però stamattina l'ho ascoltato, mentre brancolavo verso l'aeroporto. Parlavan di libri e solo per questo glie ne andrebbe merito, se non fosse che è assurdo dover accendere l'autoradio alle cinque per sentir qualcosa del genere. Comunque non so se è oggi o domani, fatt'è che a Londra (o era in America? accidenti dormivo ancora) celebrano il lancio dell'ultima fatica di Dan Brown. Una roba che ha a che fare con Massoni, tanto per cambiare e che dopo Parigi e Roma ti catapulta a Washington. Never without, cioè. Comunque pare che in Italia siano in affanno per la traduzione, ché il libro ha da esser sugli scaffali entro Natale. E se ti interessa qualcos'altro, per le strenne, conviene che scrivi prima a Bienne, altrimenti rischi che lui ti consegni solo ed esclusivamenti il tomo browniano. Farò la lista dei non regali. Per favore, quello proprio no.
Comunque mi hanno chiesto la liberatoria, quelli del tarlo. E io sono qui che ballo da venerdì. Ci vuol poco a rendermi felice. Come i bambini, a volte. Nonostante l'età.
venerdì 11 settembre 2009
Ex Libris
A me la storia di Caster Semenya fa venire in mente Middlesex.
Che io ho amato come non pensavo si potesse amare un libro.
Che io ho amato come non pensavo si potesse amare un libro.
"Perché sei scappato di casa, tesoro?"
"Dovevo farlo."
"Non credi che sarebbe stato più semplice restare com'eri?"
Alzai la testa e la guardai negli occhi: "Io sono sempre stato così".
[p.s. la citazione è da wikiquote. stasera verifico nel libro]
"Dovevo farlo."
"Non credi che sarebbe stato più semplice restare com'eri?"
Alzai la testa e la guardai negli occhi: "Io sono sempre stato così".
[p.s. la citazione è da wikiquote. stasera verifico nel libro]
mercoledì 9 settembre 2009
Remember
Non è che io abbia interesse alcuno di unirmi al coro delle geremiadi. Che già ieri ero sull'orlo dell'intolleranza glicemica al duemillesimo Ciao Mike sventolato su Facebook o su Friendfeed o nell'altra casa. Poi, per carità, ognuno ha diritto di esprimere ciò che gli pare, e se alla fine è semplicemente voglia di star nel coro o di dire c'ero anch'io, chi son io per contestarla. Io finisco nell'incatenarmi nei ricordi. Che son quelli personali. Mica quelli collettivi del giovedì sera davanti a Rischiatutto, che credo di aver vissuto come tanti, come molti, come [quasi] tutti. Così mi è tornata in mente la mia maestra delle elementari. La tremendissima maestra del corso A, l'ultimo rimasto solo femminile in quel lontano 1968. Il corso B era solo maschile, mentre gli altri già affrontavano la sperimentazione delle classi miste e la rivoluzione dell'insiemistica, mentre noi ci barcamenavamo con le tabelline. Tradizionalissima, la mia maestra, pretendeva il saluto in piedi, ma non in coro. Il Buongiorno signora maestra toccava alla capoclasse, nominata a rotazione; le altre, semplicemente, abbassavano rispettose il capo. Ci insegnava la sillabazione col solfeggio, le preghiere in latino, le poesie a memoria, pretendeva il fiocco inamidato e ci sfiniva coi dettati. Ci riempiva i quaderni di svolazzanti dieci e lode, magari seguiti da imbarazzanti zero spaccati. Col tempo mi sono però resa conto di quanto fosse rivoluzionaria, malgrado le apparenze. In un'epoca in cui la geografia era ancora fatta di monti, laghi e fiumi, lei già ci parlava di territorio. Già, adesso è un po' più figo dire terroir. Comunque di ogni regione noi studiavamo vini, formaggi, salumi, produzioni tipiche e tradizioni artigianali. In un'epoca in cui l'insegnamento era ancora standardizzato, e chi non ce la faceva era semplicemente chi non riusciva a stare al passo, lei credeva nella valorizzazione dei talenti. In classe avevamo la poetessa, l'artista, la scrittrice, la musicista, l'atleta e la ballerina. E le nostre prodezze erano esposte in spazi che lei ricavava sugli scaffali, in tasconi appesi al muro, negli angoli dell'aula. In un'epoca in cui il potere assoluto era in mano a chi stava in cattedra, lei già ci educava al confronto, all'onestà e al rigore. Correggevamo i quaderni delle compagne e assegnavamo il voto all'esercizio svolto, che lei poi confermava o smentiva, spiegando ogni volta il perchè a chi lo aveva fatto e a chi lo aveva valutato. Non concepiva una perdita di tempo come l'intervallo, che ci faceva trascorrere comunque con passatempi istruttivi, o così li riteneva lei. Come il Rischiatutto, appunto. Avevamo domande di storia, di geografia, di matematica, grammatica, musica e religione. Valevano un punto, due, tre, fino a cinque.
Lei era il nostro Mike, noi avremmo dato di tutto per essere le sue Massimo Inardi.
Lei era il nostro Mike, noi avremmo dato di tutto per essere le sue Massimo Inardi.
martedì 8 settembre 2009
Mammerie
Figlia 3 a Figlia 1:
Ma esistono gli allevamenti di salumi?
Ma esistono gli allevamenti di salumi?
Uhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
Figlia 1 a Mamma:
Ma hai sentito cosa mi ha chiesto?
Ma hai sentito cosa mi ha chiesto?
Mamma a Figlia 1 :
E' già buono che non ti abbia chiesto
se esistono le piantagioni di Citterini.
E' già buono che non ti abbia chiesto
se esistono le piantagioni di Citterini.
Comunque, secondo me, è perchè stava leggendo Cocco Bill.
giovedì 3 settembre 2009
Accumuli
Su Anobii ho 130 inviti di gruppi in attesa. Questo mi renderebbe molto orgogliosa, se non fosse che so bene come funzionano queste cose. Comunque mi vorrebbero arruolare gli "Eterni insoddisfatti", "Quelli che non fanno gli scrittori di mestiere", i distopici e quelli delle letture elettriche. Praticamente un anno di richieste inevase. Che resteranno tali. Ecco.
In realtà, più che per le richieste inevase di Anobii
io mi cruccio per non aver ancora trovato
il tempo e la voglia
di metter mano alle fotografie dell'estate.
Che restan lì, inevase anch'esse, sul desktop del mio pc.
In attesa che una mano pietosa
le sposti su un hard disk di backup.
Ed è quasi spleen.
io mi cruccio per non aver ancora trovato
il tempo e la voglia
di metter mano alle fotografie dell'estate.
Che restan lì, inevase anch'esse, sul desktop del mio pc.
In attesa che una mano pietosa
le sposti su un hard disk di backup.
Ed è quasi spleen.
mercoledì 2 settembre 2009
Confiteor
Ovvero, una domanda che cela una confessione.
Ma solo a me i film in 3D fan venire mal di testa?
O è colpa degli occhiali sugli occhiali?
O forse è solo colpa del film?
(va bene, sono andata con i minorenni a vedere l'ra Glaciale 3)
martedì 1 settembre 2009
Innamoramenti estivi
Oh va beh. Flirt. Che se no uno si pignolizza e sta a disquisire se sia vero amore e quanto possa davvero durare. Comunque io, questa estate, mi sono innamorata [quasi] perdutamente di: (duepunti, a capo)
1) Amuchina Gel Igienizzante Mani
2) Pret a Manger
3) Chai Latte
E come per ogni innamoramento che si rispetti, senza un vero perchè.
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