Ieri sera ho guardato il minzo-tiggì. Giusto per capire che minchiate vengono ammannite al volgo. E confesso di aver provato sincerissima ammirazione per il teatrino che son riusciti a mettere insieme in quattro e quattr'otto, tutto con il preciso obiettivo di far piacere al PdC. Allora, la cosa si è svolta così.
Si apre il sipario. Atto Primo.
Denis Verdini annuncia in mattinata una conferenza stampa nella quale farà delle dichiarazioni sulle questioni che lo riguardano in questi giorni.
Fine primo atto. Inizio atto secondo.
Alle 15 la frotta dei giornalisti conviene al convegno e lui
spara un po' a destra un po' a sinistra, giusto per non dimenticar nessuno.
I giornalisti Alcuni giornalisti fanno quello che in genere si dovrebbe fare nel corso delle conferenze stampa. Ascoltano, poi alzano la manina e fanno domande. Tra queste Claudia Fusani, de L'Unità, che viene prontamente aggredita verbalmente da Giuliano Ferrara, il quale esprime tutto il suo sdegno per la domanda posta dalla collega e già che c'è non si risparmia una insinuazione di come questa sia potuta passare da Repubblica a L'Unità. Che saranno pure fatti suoi, ma tant'è.
Fine secondo atto. Inizio atto terzo.
Il minzo-tiggì racconta la scenetta e presenta una intervista a Giuliano Ferrara. Il quale si lancia in una concione su cosa debbano o non debbano fare i giornalisti. Su cosa possano o non possano fare. Fare domande scomode, ad esempio. E trarre conclusioni, ad esempio. Minzo ringrazia. Il capo ringrazia. Io no.
Fine terzo atto. Sipario.
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