E alla fine, dopo 11 giorni 11 in questo posto, qualcosa l'ho capita anche io.
Se abitassi a San Francisco me ne starei all'aria aperta almeno il millepercento in più di quanto non faccio a Milano.
Se abitassi a San Francisco, la mia macchina sarebbe a riparare ogni due per tre. Per i freni, per la frizione, per i cionchi agli incroci.
Se abitassi a San Francisco, per effetto dei due punti sopra citati, avrei gambe e glutei tonicisssssssssimi, a furia di sgambare su e giù, scollinando da una parte all'altra della città.
Ma non abito a San Francisco, quindi il problema non si pone.
Comunque ho fatto anche la turista, anche. Da venerdì pomeriggio a domenica pomeriggio, per la precisione. E ho camminato camminato camminato fino a non poterne più. In religioso pellegrinaggio sono andata al Vesuvio Café, alla Citylights Bookshop di Ferlinghetti, e non mi son fatta mancare quel tuffo in quel regno del freak che è Haight Street. Repechage pazzesco, da Jimi a Janis passando per flower power. Fa un po' tristezza pensare che adesso sia solo folklore, condito da una buona dose di business.
Forse della rivoluzione di allora qualcosa è rimasto, ed è quell'aria da "be what you wanna be" che si respira per strada. In fondo forse la libertà è anche questo.
ti invidio tantissssssssimo!!San Francisco!!!!Il mio sogno..le strade del beat....Kerouac Ferlinghetti, burroughs, Ginsberg!!Meraviglioso
RispondiEliminapensa che mia figlia, mio nipote e mio genero partono a gennaio per andare a vivere lì ..sigh minimo 3 anni!!!!
RispondiEliminaHo deciso, fondo un partito e lo chiamo "Il popolo della quibertà", che mi son stufato di vederla, o di sentirla raccontata come in questo caso, sempre lì e mai qui. Ciao MT!
RispondiEliminaMa daiii, fikissimo Miti :) accipicchia, ma ci vorrebbe un ritorno alle origini...eccome! Forse passare di lì ti da l'investitura divina di portatrice di libertà...tipo "Ho visto la luce" di JAKE presso il reverendo Brown..;) miao!
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