sabato 18 dicembre 2010

E meno male che non era un ponte

Che mezza Italia si blocchi, tra camion di traverso in autostrada, treni fermi per linee aeree fuori uso, metropolitane in tilt per il freddo, è solo l'ultima dimostrazione dello sfascio cui è giunto questo disgraziato Paese. Perché non mi risulta che le neva caduta ieri, quella sulla quale ironizzavo poco meno di 24 ore fa, sia stata epocale. Una nevicata dicembrina. Come le nostre latitudini, longitudini e pure il calendario annoverano tra gli eventi possibili.
Certo che se mancan fondi, soldi, personale, mezzi, manutenzione, sale - anche in zucca -, lo sfascio è il minimo che ci si può aspettare.
Però loro ci hanno i grandi disegni, le grandi opere. Dal ponte sullo stretto al nucleare. Visto come san gestire due gocce d'acqua e tre centimetri di neve, io resto sempre più perplessa sull'opportunità di far gestire a uno qualsiasi di loro una centrale, o anche solo un pilone del ponte.

2 commenti:

  1. Non capisco perché la neve e il mal tempo debbano fare notizia (vedi TG et similia). Se ci fosse qualcuno a dirigere e decretare su questo genere di questioni celesti, considererebbe il tutto "normale amministrazione". Da noi, animali di terra, tutto diventa emergenza.
    Mi viene il dubbio che diventi emergenza solo perché non sono capaci di gestirla.

    Concordo su centrali e piloni...

    P.S. Parola di verifica per la pubblicazione del commento: TERMAX!

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  2. Termax? niente accade per caso, dicono :)
    L'incapacità di gestione credo sia davvero aumentata in modo esponenziale nel tempo. Mi ricordo gli inverni dei nebbioni, quelli che non si vedeva da qui a lì, gli inverni delle nevicate, le primavere piovosissime. E mi ricordo che si faceva fronte a tutto. Vero è che si era in meno sulle strade, vero è anche che gli spargisale spargevano il sale, gli spalatori spalavano la neve, che le linee aeree erano meno sofisticate, così i treni viaggiavano e qualche altra decina di ricordi così. Adesso manca tutto, e a far senza niente questo è il risultato.

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