mercoledì 29 dicembre 2010

Sentimentalia

In questa casa il già che ci siamo è quasi una regola. Temutissima, per altro, soprattutto dalla parte minorile della famiglia che la legge solo nell'accezione di incombenze aggiuntive all'orizzonte. E il già che ci siamo, in questo caso nell'accezione del già che siamo tutti in casa nello stesso momento, è saltato fuori anche ieri. Insieme alla splendida idea di svuotare la soffitta dalla montagna di ciarpame che la affolla da diciotto anni. Con meno sette gradi fuori e un sottotetto non coibentato la proposta è stata accolta con grida di giubilo. Come poteva essere diversamente? Tempo tre ore e ci siamo ritrovati sporchi come spazzacamini e con una montagna di roba da portare in discarica, che ci son voluti tre viaggi con la mia Kangoo a pieno carico. Oltre a qualche memorabilia da lucciconi agli occhi. Come i fiocchi con i quali abbiamo annunciato al mondo vicinato la nascita delle tre pargole. Un po' impolverati, ma ancora graziosi, tanto che il padre, con un raro tono commosso, li ha offerti alle figlie, perché li conservassero tra le loro cose.
"E' un ricordo vostro, mica nostro", le infami risposero. Ho visto Franti sorridere, dietro le loro spalle.

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