Diversa è la questione del social reading. La faccenda è semplice: soprattutto quando i nuovi ereader integreranno funzionalità di comunicazione, l'idea è quella di dar vita a vere e proprie piattaforme sociali di lettura nelle quali coinvolgere lettori e magari autori in sessioni di reading collettivi, forum, gruppi. Bello. Bello. Bello.
Ma.
Ma io quando leggo tendo a immergermi in una esperienza individuale. E' quando ho finito di leggere che mi scatta il desiderio di condivisione o di confronto. Così, per esempio, già adesso a me l'idea che sul Kindle uno possa vedere in un libro una sorta di top ten o top venti delle frasi maggiormente sottolineate dai lettori in tutto il mondo manda un po' giù di testa. Chemmefrega se 50 persone hanno tutte sottolineato lo stesso passaggio? Esiste un criterio di rilevanza anche nella lettura? In questo momento, l'unica cosa che mi conforta è il pensiero che la volontarietà in queste faccende è ancora determinante. Sono social, se voglio. Condivido, se voglio. Per ora non voglio. Ecco.
io dei libri che mi sono particolarmente piaciuti copio sempre su un quaderno le frasi che mi hanno più colpito, qualche volta anzi spesso le metto anche sul blog, mi fa piacere quando vedo o leggo che anche altri sono rimasti colpiti dallo stesso passaggio, di certo non mi interessa però contarli per farne una statistica
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