In agosto siamo stati a Berlino. In vacanza, voglio dire. Il che significa con tutto il tempo a disposizione per fare le cose con calma.
E me ne sono innamorata.
Voglio dire, io, quella che Londra e poi basta, quella che forse New York ma comunque dopo l'East End, quella che Parigi val bene una messa ma non c'è paragone, vacillo.
E le granitiche certezze si sgretolano.
Io a Berlino ci vivrei. Tanto che ho cominciato a lavorare ai fianchi una delle figlie, si sa mai che voglia fare l'università da quelle parti. Lei ci starebbe anche, a dire il vero, solo che il posto branda per la madre non lo prevede. Nemmeno per il padre, se devo essere sincera. Il che mi tranquillizza sul fatto che faccia preferenze, ma non risolve il punto.
Mi sa che la soluzione sta nell'unione di questo post con il precedente. Mi cerco un nuovo lavoro a Berlino.
Si chiama quadratura del cerchio. Ecco.
p.s. Ovviamente non è un post turistico questo. Però potrei sempre raccontare di un sacco di cose che ho visto. Dalla porta di Brandeburgo alla East Side Gallery, da Postdamer Platz fino al Tacheles, passando per il Pergamon Museum. Ma tanto non renderei l'idea. Nemmeno delle Kartoffelhaus dove abbiamo consumato un paio di cene.
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