lunedì 3 febbraio 2014

Umanità, DIS e SUB incluse

Premesso che a me l'inizio di febbraio manda in crisi, perché inizio a farmi tutta una serie di filmoni mentali sul tempo che passa, sul primo dodicesimo dell'anno che se ne va, di un terzo di trimestre archiviato e via di frazioni discorrendo, devo dire che le italiche questioni mi danno la nausea.
Sì, la nausea.
Perché quando una dice che più in basso di così c'è solo da scavare (cit.), poi scopre che no, si può andare ancora più in giù, un bel po' più in giù. E non sono solo le immagini che il Tigì trasmette a sera, è proprio l'aria becera che tira e che permette battute da trivio, azioni indecenti, pensieri peggio ancora violenti.
Il tutto mascherato dalla finta inconsapevolezza, dell'io non volevo, io non sapevo, io non pensavo.
E non dica Beppe Grillo che non sapeva cosa si sarebbe scatenato invitando i suoi seguaci a dire cosa avrebbero fatto se si fossero trovati in macchina con il Presidente della Camera Boldrini. Perché era chiaro che la reazione sarebbe stata quella: livorosa e indecente. E poco importa cosa l'ha scatenata, quella rabbia [personalmente sono un po' delusa da una persona alla cui nomina avevo guardato con favore]: la violenza non si giustifica. Punto.

E che dire di chi brucia i libri?
Non ho seguito le Invasioni Barbariche venerdì sera, per cui non ho idea di come Augias si sia espresso. Ha parlato male del M5S, ho capito. Sarà mica la prima volta eh? E comunque, caro pentastellato, giuro che posso anche capire la tua rabbia. Posso anche capire che tu decida di non pagare mai più nemmeno un eurocent per un suo libro. Arrivo addirittura (io che non sono capace di buttare un libro anche quando mi fa schifo) a capire che tu in un moto di rabbia lo butti nel fuoco (il libro, non Augias). Ma che immortali il tuo gesto e lo pubblichi sulla tua pagina Facebook per ricevere il plauso dei tuoi compagni di movimento no, non mi piace. Non si fa. Perché ricorda altri roghi. Roghi di libri. E per favore non celarti dietro la risibile giustificazione che tu il libro lo hai comprato mentre i nazisti non li pagavano mica i libri che portavano via dalle librerie. Stai guardando il dito e non la luna. E ho detto tutto.

In questa saga del "facciamo a chi fa peggio" una nota di umanità l'ho trovata vicino a me.
Sabato ho portato il più anziano dei gatti finto-randagi che girano per casa dal veterinario, perché inappetente, sofferente, stanco.
Gli hanno diagnosticato una forma di sofferenza renale e altri acciacchini e lo hanno trattenuto per due giorni di dialisi.
Oggi, dopo la telefonata a ora di pranzo con le notizie sul decorso, la sorpresa di un video del nostro micione, che si sta già riprendendo.
Un gesto carino, di chi vive il proprio lavoro non solo come routine, ma con tanta attenzione per i pazienti pelosi e per chi si prende cura di loro.
E questo mi ha commosso. Ecco.



1 commento:

  1. Un insulto e tutto ciò che ne è derivato da azzuffarsi non è giustificabile per chi dovrebbe rappresentare un'istituzione, i cittadini, sembra che il parlamento sia diventato un circo, che immagine di credibilità hanno? Zero. Bruciare dei libri se non si è costretti per sopravvivere è un sacrilegio, sì ricorda un altro genere di roghi...purtroppo, immortalarlo poi per farsi pubblicità su FB...o per protagonismo è deplorevole. il micio che sta meglio...una bella notizia, c'è chi lavora con tanta attenzione per amore degli animali e non per lucro. Ciao Arw

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