giovedì 23 dicembre 2010

Nataliziosità



Comunque ai miei colleghi, quelli ai quali voglio bene, ho regalato il Vov. Quello fatto con le mie manine andando a rispolverare la ricetta della nonna. Che era davvero un sacco che non lo facevo. Anzi, era un sacco che non lo bevevo. Poi una sera a cena mi han proposto l'alternativa. Vov o Limoncello. Vov tutta la vita, per una che il limoncello non lo regge, amenochenonsiaquellodellaziachequellosìchesadiscorzadilimoneedèbuonissimo. Così mi è venuta l'ispirazione. E vai di uova, di marsala, di zucchero, di alcool. Con un profumo per casa che sapeva di cose buone. E da quel che ho capito è come se avessi riproposto un tuffo nel passato. Perché la mia nonna il Vov non lo chiamava Vov ma ricostituente. E in tempi opulenti nessuno ne aveva bisogno per tirarsi su. Adesso fa un po' da psicoterapia, I presume. Anche ai miei colleghi.

6 commenti:

  1. Santocielo, il vov.
    Lo bevevo anche da piccina... o meglio, infilavo la lingua nel bicchiere di mio padre.

    Sai cosa ti dico? Che mi hai fatto venire voglia, voglissima, e stasera me lo vado a comprare.

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  2. io sono completamente astemia e quindi ahimè non lo avrei apprezzato, bel pensiero però il tuo

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  3. Il Vov! Mi ricorda la nonna...
    Il tuo sarà spettacolare.

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  4. I più sentiti auguri di Buon Natale, e piano col vov! ;))) WOW!

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  5. Ciao, auguri. (lupopezzato)

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  6. Ho notato che quest'anno siamo state in diverse a cimentarci, chi con i biscotti speziati, chi con il vov, chi con qualche salsa o marmellata. credo che sia un segno dei tempi. il segno che, forse, quel che conta è anche il tempo che si dona, insieme all'oggetto. O a me piace pensarla così.

    Auguri a tutti voi, di cuore.
    Lupo, che bello vederti :)

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