lunedì 24 marzo 2014

Comfort Food

La settima ora di un volo verso New York è la più critica. E' quando senti le gambe formicolare, non trovi la posizione, il vicino ti è fastidioso anche se tace, cammini su e giù facendo uno stretching immaginario, soprattutto cerchi di non pensare che, una volta atterrata, ti toccano la security newyorkese,  4 ore di attesa e poi altre 5 ore di volo.
Ed è proprio in quel momento, quando niente sembra dare requie, che nell'aria si spande un profumo inconfondibile.
Pizza!


Si pizza. Pizza calda, americana, cioè alta, con sopra di tutto, dal formaggio ai funghi alle cipolle, però anche croccante (che se uno pensa come riducono normalmente il banalissimo riso bollito c'è da gridare al miracolo). Credo sia stato un piccolo momento di estasi collettiva. E l'ho visto, si l'ho visto, il vegetariano del sedile accanto, guardare con rammarico le sue verdure bollite, gettando occhiate bramose alla pizza del suo vicino. Sorvolo sulla scelta dei film, però. Bati sapere che il meglio era Thor. Ho detto tutto.

p.s. Il Doodle Google americano di oggi è questo:




7 commenti:

  1. A volte basta una pizza per far pace col mondo :-)))

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  2. la pizza in aereo va di moda, mi sono accorta. Te la servono tutte le compagnie. Me l'hanno propinata su Lufthansa, Air France e anche United. L'altro ieri su Alitalia: e devo dire che è stata la peggiore!

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    1. Quella di United confesso no era male. :)

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    2. Pizza forever!Quella americana è un mito per quanto è farcita all'inverosimile ma ne ho mangiate di peggiori in Italia:-P

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  3. VEDI LA FORTUNA DI NON VIAGGIARE , COME FACCIO IO???

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  4. Mi sento fuori posto, siete tutte delle aquile volanti. Io sono un TERRESTRE!!!

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