Così ieri sera ci è toccato Dans La Maison di François Ozon, correttamente tradotto in italiano con Nella Casa.
Se non l'avessi saputo prima (ma è giusto leggere prima le sinossi?) avrei comunque capito che la dimensione teatrale è la cifra di questo film che si svolge tutto in pochi e ben delineati ambienti: l'aula, il corridoio, la galleria d'arte, la cucina e poi lei, la casa del titolo.
C'è della perfida ferocia nel modo in cui Ozon racconta il voyeurismo piccolo borghese, la miseria culturale, ma anche la voglia e il desiderio di manipolare ed essere manipolati, tanto che fino alla fine non si sa se sia il professore a guidare l'allievo (pardon, l'apprendente) o viceversa.
E in più quel tema di fondo, sul rapporto speciale che lega l'autore e il lettore che resta lì a stuzzicare il pensiero.
[ “In ogni momento il lettore deve chiedersi: ed ora… cosa accade ora?” ]
Un po' lento, a tratti, alla fine riesce anche a sembrare un thriller.Brava, brava, brava Kirstin Scott Thomas, ma Ernst Umhauer, che nel film impersona Claude, è semplicemente perfetto. Perfidamente perfetto.
[ Tutti hanno bisogno di qualcuno che racconti una storia ]
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