Tornare per la quarta volta a Las Vegas nel giro di due anni rischia di essere un po' noioso. Soprattutto se ci si va per lavoro e dunque il tempo a disposizione non permette voli pindarici verso canyon o deserti, ma limita gli spostamenti a passeggiate su e giù per la Strip. Farlo con una collega alla sua prima volta nella città del peccato diventa però divertente, perché il suo stupore davanti a un tale concentrato di pacchianeria credo fosse identico al mio nella mia prima volta.
E comunque Las Vegas è forse l'essenza di quanto più "cheap" - e non parlo in senso economico - ci sia negli Stati Uniti. Cattivo gusto a oltranza, pance prominenti, obesità dirompenti, bibite king size, hamburger king size, lurex e latex come piovesse, tacchi vertiginosi e andature traballanti, musica incessante, tlin-tlin delle macchinette, sguardi vacui, fissi su un display che gira e il dito pronto a scattare sul prossimo giro.
Famiglie in gita, casalinghe palestrate a bordo piscina, hot girls in your room.
What happens in Las Vegas stays in Las Vegas. E così a Las Vegas si fuma nei luoghi pubblici, si raccattano indirizzi di call girls agli angoli delle strade, si beve e si ribeve, ci si sposa e si divorzia nel giro di una notte, nelle wedding chapels allestite direttamente nei mega alberghi. Si cammina in una finta antica Roma, dal cielo rosa e azzurro, in una finta Venezia gondolieri di colore intonano O' Sole Mio, mentre a Bellagio il giardino si riempie di tulipani e mulini a vento.
Voglia di sobrietà. Diciamo che gli Stati Uniti che amo sono altri, eh.
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Nel deserto non ci sono problemi di spazio: l'importante è pensare "grande" |
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...oppure pensare "alto" |
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...oppure pensare "alto" e "grande" |
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A Las Vegas si può fingere che Bellagio sia in America e poi fingere che in fondo ci sia anche un po' di Olanda |
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Però i fiori sono veri |
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Non c'è solo CSI. Troupe all'opera per un commercial |
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Ma anche nella Sin City, di qualcuno bisognerà pure fidarsi. |