venerdì 23 gennaio 2009

Che poi

Che poi il problema è che quando mi toccano librerie e centri di aggregazione io mi deprimo. Perchè è vero che se uno vuol farmi un regalo basta che mi lasci libera in Feltrinelli per un paio d'ore, ma è vero anche che a me piacciono quei posti lì, dove tu vai e chiacchieri. Dove vai e chiedi consiglio. Dove vai e magari poi dici aspetta un attimo e ti infili nel bar di fianco e torni con il crodino o con il caffè per te e il libraio. Dove vai e raccatti il volantino, perchè lo sai che a quella mostra o a quel concerto il tempo per andarci non lo troverai e magari per certe cose ti senti pure un po' fuori tempo massimo come età, però intanto sai che ci sono. Sai che le cose succedono, ed è un po' come coglierne il riverbero. Perchè poi, alla fine, a me tutto questo sa di occhiali da sole messi davanti alla vita. Un asettico ricoprire le voci, quelle che dan fastidio, perchè magari stridono un po'. Coprirsi gli occhi davanti ai bagliori di intelligenza, di provocazione, di pensiero, semplicemente. Perchè il bagliore colpisce, ferisce, ti costringe a stringere gli occhi e a guardare meglio. Dietro la lente degli occhiali da sole, gli occhi stanno aperti, ma i colori veri non li vedi più. Vedi solo un tono appiattito e ti illudi che la cultura sia solo quella cosa lì, che passa nelle catene, nei megastore, nei supermercati. 

Va beh. A me questa storia del Conchetta, come la chiusura della libreria Babele mi rendono malinconica. ecco. 

3 commenti:

  1. perché hanno chiuso la babele? quando?

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  2. l'autunno scorso. io ci passavo sempre davanti ai tempi dell'università e poi negli anni del mioprimo lavoro. una tristezza. c'era un bell'articolo a fine dicembre su repubblica, ti passo il link: http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/spettacoli_e_cultura/librerie-gay/librerie-gay/librerie-gay.html

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  3. ero in zona verso ottobre-novembre, non ricordo più. ma quella serranda chiusa è stata una stilettata. va beh.

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