venerdì 24 luglio 2009

Cani.cole

In genere amo il treno. Perché mi siedo e non c'è traffico che tenga. Perché leggo. Perché scrivo. Perché dormo. Semplicemente perché mi faccio gli affari miei. Ma su questo Milano-Bari, già in ritardo e non è un'ora che siam partiti, con l'aria condizionata rotta e le ventole che dieci minuti vanno e dieci no, sto quasi male. E il gomito di G. qui sul bracciolo è fastidioso come qualunque cosa in questo momento mi sfiori. Sigillata in questo scompartimento ho solo voglia di rompere il vetro. Aria. Aria.

2 commenti:

  1. Come ti capisco...
    i treni che torturano la tratta Roma-Napoli sono così SEMPRE.
    Puzzosi, rotti e tutti si sentono in diritto di prendersi il bracciolo e a volte sembra che ti vogliono sedere in braccio per prendersi pure il sedile!
    Dimenticavo, in molti non usano più i lettori mp3, portano direttamente le radioline cosi che tutti possiamo sentire della musica allucinante!
    (colonna sonora dell'ultimo viaggio: musica araba, quella da kebab :S)

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  2. Esasperazione da treno? no, sinceramente non ho notato la questione musica, sui treni che ho preso io questo fine settimana era un brulicar di cuffiette quasi consolatorio. Sulla sporcizia e e sull'afrore concordo. Desolante, poi, il regionale preso nell'ultima tratta verso casa: non un sedile integro, finestrini talmente sporchi che il panorama esterno era un vago lucore al tramonto, pavimentazione appiccicosa per i troppi mancati lavaggi. immagino fosse una carrozza pendolari. per loro, al mattino, credo sia davvero dura.

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