giovedì 28 gennaio 2010

Pugni

Un pugno nello stomaco Il nastro bianco di Michael Haneke. Duro e senza via d'uscita, perché via d'uscita non c'è. E noi già lo sappiamo, perché la storia ce lo ha insegnato tutto quel che è accaduto dopo. Poi, siccome il nostro è un cineforum di quelli veri, dove alla fine si discute cioè, ci siam cascati tutti in quella inevitabile spirale del "colpevoli ma non responsabili", che uno deve scegliere se è in qualche modo assolutorio o in realtà si trasforma in una condanna senza appello.

Terribile, poi, la scena finale, nella quale il pulpito
- posto che di pulpito si possa parlare -
è lasciato a chi guarda,
in quel silenzio assordante di una colonna sonora che non c'è.
Senza parole.
Anzi una: bello.

2 commenti:

  1. no, il dibattito no! però il nastro bianco sì. occazzo, che pugno nello stomaco

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  2. In genere evito il dibattito, con la scusa della nina che il giorno dopo ci ha la scuola. Ma ieri sera lei ha voluto star lì un po' a discuter di platoniche visioni e ideali sociali. Io mi martellavo sulla rotula per non svenir dalla stanchezza. Però il film è un pugno. Secco. Dritto e senza scampo.

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