giovedì 2 dicembre 2010

Lib[e]ra.mente

Oggi Repubblica dedica un servizio alla faccenda dei Book Bloc (che magari se qualcuno glie lo spiegasse che non è block non sarebbe così male). E devo dire che c'è qualcosa di davvero drammatico nelle immagini che circolano in rete, dei poliziotti che manganellano i libri. Che se uno avesse voluto costruire a tavolino un simbolo per un potere che se la prende con la cultura, avrebbe fatto fatica a trovarne uno più efficace di questo. Però è vero anche che cerco di sbirciare, tra le gallery, i libri scelti da questi ragazzi. I titoli. I romanzi. Gli autori. Per capire se davvero c'è tanta distanza tra noi. Ed è bello pensare che c'è ben più di qualcosa che ci unisce. E sta in quelle pagine lì. Quelle vecchie di secoli, e quelle nuove di mesi o di pochi anni appena. E che nemmeno un manganello riesce a cancellare.

3 commenti:

  1. ho visto i lacrimogeni e via del corso sbarrata e i ragazzi che provavano a passare, mi sono tornate in mente certe immagini degli anni 70 e mi è venuta la pelle d'oca per i ragazzi

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  2. Seriamente, seriamente, seriamente Preoccupato.

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  3. Sembra una versione vagamente corretta di Fahrenheit 451. Ma qui usano manganelli invece dei lanciafiamme.

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