martedì 18 gennaio 2011

Previdenza

Si confidava, affranta, un'amica di madre l'altro giorno. Preoccupata. Preoccupatissima per il figlio. Titolare di un sacchettificio è in crisi, perché con questa nuova legge non può più produrre. "E sai, non è solo lui. Ci sarà da lasciare a casa qualche operaio. E non è che uno le decide a cuor leggero queste cose". Giusto. Sacrosanto. Meno male che  qualcuno la mano sul cuore se la mette e ci pensa anche un po' su. Già. Peccato, però, che non è che questa sia esattamente una nuova legge. Nè una legge nuova. Lo ha stabilito la Finanziaria del 2007. Tre anni fa, porca miseria. E oggi, a tre anni di distanza con un anno di rinvio, questo ci ha i problemi perché non può più produrre sacchetti di plastica. Convertire no eh? Pensare per tempo a produzioni alternative è troppo complicato vero?  Poi si parla di nanismo delle piccole imprese italiane. Di nano, alcuni, ci hanno prima di tutto il cervello. Dopo, e solo dopo, si metton la mano sulla coscienza. E intanto lasciano a casa i dipendenti. Mentre l'innovazione resta solo una parola sul dizionario.

3 commenti:

  1. Ne parlavo proprio un paio di giorni fa col mio ragazzo. Siamo proprio un popolo di ignoranti ed ingrati.

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  2. Rientra nella pratica italiota: sfruttare la situazione finché si può, poi si vedrà e... chi c'è c'è! Cmq, anche gli operai possono, a volte, farsi un po' più furbi...

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  3. @calzino e fajr: non hanno lungimiranza né coraggio. E a me fan rabbia.

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