martedì 15 marzo 2011

Έτσι, δεν γνωρίζω

Scio nihil scire. So di non sapere. La fisica, più che mai quella atomica, non ha mai fatto parte del mio bagaglio, nemmeno quando ero costretta a farmene carico a scuola. Per cui so, fortissimamente so, che tutto ciò che attiene al raziocinio e alla fredda logica dei dati mi coglie impreparata. Tuttavia, trovo sconcertante la sicumera con cui il nostro Governo in primis e i fautori del ritorno al nucleare subito dopo non provano nemmeno a esercitare la nobile arte del dubbio. Anzi. Non è che minimizzino, no. Negano. Citano fonti, scale, numeri, statistiche, per dimostrarti che sei tu l'ignorante e incompetente che ragioni di sola pancia. Sarà. Anzi, è. Però a me restano sempre quelle tre-quattro domande in sospeso, alle quali nessuno ha mai dato risposta. Dove si mettono le scorie, così, per cominciare. Quanto sono effettivamente sicuri gli impianti di nuova generazione. Se davvero non sia più saggio investire pesantemente verso le rinnovabili, invece che tornare su un nucleare che richiederà comunque tanti (troppi?) anni prima di rispondere efficacemente al nostro fabbisogno. Quale garanzia vi sia, in un Paese come il nostro, che le criminalità più o meno organizzate non arrivino a mettere le loro mani anche sulla realizzazione dei nuovi impianti. Detto questo, dal basso delle mie insicurezze, li invito caldamente a trascorrere i prossimi quindici giorni in un simpatico resort a Fukushima. Sono certa che non vi siano problemi di overbooking. Facciamo tre settimane, va. Poi ne riparliamo.

Post scriptum: Spero che nel frattempo qualcuno addivenga a più saggi pensieri. Nella malaugurata ipotesi che ciò non debba accadere e nell'altrettanto malaugurata ipotesi che anche il referendum dovesse andare deserto, sarà divertente vederli all'opera, i paladini del nuclear power, nell'esercitarsi nell'altrettanto nobile esercizio del not in my garden.

3 commenti:

  1. sono tutti in coda per quel resort... compresa la mia illuminata conterranea prestigiacomo...cinico_nick

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  2. ridicoli e anacronistici. ci sarà da ridere, che già zaia ha messo le mani avanti dicendo "in veneto no". avanti il prossimo.

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  3. Mitina, di solito è più facile pronunciare monologhi che rispondere alle domande no?
    P.S. Lodi, lodi, lodi (senza brodo).
    P.P.S. Se l'elefantino stasera non fa cenno ai leghisti che lasciano l'aula del consiglio regionale lombardo durante l'inno di Mameli, gli appioppo un post!

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