sabato 23 aprile 2011

Piove [sul bagnato]

Alla fine la partenza si è rivelata più intelligente del temuto. Praticamente ci siamo mossi dopo chiunque altro e siamo riusciti a evitare qualunque coda, Tangenziale di Milano inclusa. Probabilmente è stata solo fortuna, quindi non mi azzarderei a prenderla come prossima regola per i fine settimana da bollino rosso.
Stamattina, comunque, mi ha svegliata l'allegro ticchettio della pioggia sulle tegole. Confortante come l'idea di una seduta dal dentista. Che uno dice che "fa niente tanto ci si riposa", forse l'ho scritto giusto giusto ieri. Però non è che ci si creda del tutto, ecco. Uno il naso fuori vorrebbe anche metterlo, per dire. Cosa che abbiamo fatto appena ha smesso, infatti. Il tempo di scendere e scialacquare un po' di soldini al mercato, tra cibo e vestiti, che tiran sempre su il morale. Poi c'è la scusa che le bancarelle son quelle del Forte, che forse son più speciali delle altre, chissà.
E alla fine uno pensa che si sta bene anche così, col tempo che scorre, nel bello di stare tutti insieme.
Basterebbe non aprire il giornale, né accendere il pc.
Perché poi uno legge di Giovanardi che non ha niente di meglio da fare che scagliarsi contro la pubblicità dell'Ikea che parla di famiglie un po' più allargate dei suoi miseri orizzonti. E allora si domanda, una volta di più, se davvero ci sia una speranza in questo sciagurato Paese, o se invece il nostro destino sarà quello di ascoltare, una volta di più, un giorno dopo l'altro, grevi parole di grevi persone con grevi pensieri. Parole che piovono l'una sull'altra in un incessante ticchettio destinato a smorzarsi quanto più ne saremo sommersi.
Desolante.

4 commenti:

  1. giovanardi è un concentrato di imbecillità

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  2. la speranza è un uccellino
    ma inizia ad avere ali di piombo ahimè

    buona pasqua

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  3. Per me voleva ricordarci che è ancora vivo. Non se ne sentiva la mancanza, ma tant'è. Aspettiamoci un'uscita di brunetta. è da un po' che non sproloquia. Complimenti per le pastiere. Noi andremo a votare, qualunque sia il referendum. Figurati che domenica sera 12 giugno saremo tutti a Francoforte al concerto dei Roxette (biglietti acquistati prima che scegliessero la data dei referendum) e poi ci faremo una tirata di 1000 km per riuscire a votare. Ma vogliamo dire il nostro no a tutte ste porcherie. Buone vacanze, per quel che resta. ciao
    fernanda

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  4. gio chi? quello col nido in testa che sembra bramieri quando faceva lo scemo che piange? uppercaritadivina!

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