mercoledì 26 maggio 2010

Che le balle ancor le girano [reprise con i comunque al seguito]

Stamattina, alla radio, Presta e Dose facevano ballare sfaccendati milanesi in piazza San Babila al ritmo del sirtaki, giusto per fare un po' di prove pratiche di Grecia in vista dei tempi rosei che ci attendono. Se non fosse che la feta mi fa anche un po' schifo, la prenderei per questa sera. Magari una parmigiana di melanzane può passare per moussaka impoverita.
Comunque i milanesi di Piazza San Babila erano sfaccendati by definition solo perché io ero troppo affaccendata per passare a vedermi i conigli in piazza. Rosicamento, si chiama.
Nel frattempo, abbiamo scoperto che il baratro è a meno di un passo, dopo averci raccontato per mesi che no, noi stavamo meglio degli altri. E morire se qualcuno dall'opposizione glie lo fa notare. Perché poi sarà anche vero che lui, papi-chulo, non era d'accordo, però alla fine anche nascondendosi dietro a Tremonti il risultato è uno solo: ha mentito. Un'altra volta. L'ennesima. Altrove forse lo avrebbero fermato alla prima. A noi ci piace farci del male. Tanto tanto male.
Comunque bugiardo lui, bugiardi gli amichetti suoi, che cercano di far mentire anche le carte, con una spudoratezza che davvero non ha eguali. 
E sempre nel frattempo, si sono accorti che i bamboccioni nun ja fanno, perché senza lavoro, pur'anche con una laurea in tasca, fuori di casa non ci si va. E visto che di fondi per renderli indipendenti, questi poveri figli, lo Stato non ne ha più, meglio raccomandarsi alla santa pazienza dei genitori. Che già lo sapevano, eh.
E comunque l'infante col doppio nome e il cognome che inizia per B. è turbato. Non ci ha più la culla sull'oceano e vuoi mettere che trauma. C'è solo da sperare che non lo scagionino, il papi Flavio.Capace di accollare allo Stato, e a noi di converso,le spese della psicoterapia per il poppante e la di lui mamma. Che io è proprio con lei che mi immedesimo. Sai com'è. 

Comunque finale: A fine anno forse cambiamo definitivamente sede. Per la prima volta in quindici anni è vicina a casa mia. Ma vicina vicina. Sette chilometri, per capirci.Speriamo di durare fino ad allora.

4 commenti:

  1. Io sono bambocciona di me stessa...pensa che culo!
    I turbamenti psicotici della famiglia B mi fanno incazzare, l'incazzo mi fa salire i succhi gastrici...rischio di implodere in un avvelenamento da bile.
    Pare che tutti quelli famosi che portino un cognome che inizi per B, siano emeriti cazzoni, tutto il resto dell'italia però li fa fare.
    Tremonti è sempre stato un capro espiatorio (forse bastava un capro!) ma a lui piace fare il burattino... forse si chiama Pinocchio ma non lo dice a nessuno...però si è capito.
    Che fossimo nel baratro, mica è una scoperta... per una volta qualcuno ha finalmente detto la verità...

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  2. La proletarizzazione moderna ormai non ha più le regole del passato; non solo per ceto, per livelli di istruzione, ma anche per degli strani e capricciosi livelli di fortuna. Un giovane con due lauree, sprovvisto di “santi raccomandatari” e di fortuna, può trovarsi a dovere accettare un qualsiasi lavoro di magazziniere o imbianchino, oppure deve aspettare in casa in attesa che arrivi qualche assunzione privata o che il ministro Brunetta ricominci a parlare di concorso day.
    francesco zaffuto www.lacrisi2009.com

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  3. @Imma: ha detto la verità quando non poteva più tacerla. Però intanto il figlilino si è appena regalato il megafatastiliard-yacht, giusto perché vive nel Paese reale :)
    @zefi: a me vengono invece, ma non stanno proprio bene in bocca a una signora, ecco :)
    @francesco: c'è una vignetta simbolo, che gira in facebook in questi giorni: la centralinista del call center, magari laureata con 110 e lode, e la trota, pluribocciato alla maturità, ma oggi in regione con il modico stipendio di 9.000 euro al mese. forse bisognerebbe tornare a riflettere anche su queste sperequazioni.

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