sabato 24 luglio 2010

Dis.Ordine

E nonostante la bellissima giornata ventosa, che io adoro nonostante tutti i nonostante che una giornata di vento porta con sé, me ne son rimasta a casa. Perché l'arrivo di una nuova libreria è un'occasione più o meno irripetibile per rimettere a posto libri e scaffali ormai allo stato brado. Però c'è sempre un però. Mica me lo posso far mancare. Quando approdammo in questa casa, qualcosa come 18 anni fa su per giù, io mi ci misi di buzzo buono per organizzare in modo decente la libreria. Lasciando da parte tutti i criteri imparati nel corso degli esami di biblioteconomia avevo deciso che avendo tre opzioni a disposizione (- ordinare i libri per tema o genere - ordinarli per autore - ordinarli per casa editrice) le avrei mixate a mio piacere, coniugando logica ed estetica e soprattutto facendo leva sulla mia memoria. Gli Oscar tutti insieme, tanto per capirci, perché tanto me lo ricordavo che quel dato libro lo avevo letto in economica. E in ogni caso, tutta zia Agatha, tutto Maigret, tutto Woodehouse in scaffali dedicati. Tanto ero io che dovevo raccapezzarmici. Anyway. A distanza di anni, i libri proliferano, si sono moltiplicati per partenogenesi al di fuori della stanza loro dedicata, vivacchiano nelle camere, in sala, in cucina. E non c'è più un ordine che paia tale. Nemmeno a me, voglio dire. I libri di più recente acquisto stazionano in sala, finché non vengono trasferiti sul comodino di chi li sta leggendo. Poi intraprendono un viaggio strano, senza una vera e propria meta. Definitiva, soprattutto. In realtà oggi mi sono resa conto che un criterio inconscio c'è. Sugli scaffali più in alto, quelli difficili da raggiungere, soprattutto senza scala, ci stanno i libri che non mi son piaciuti. Non mi sembra un criterio oggettivo per una catalogazione certa. Però mi ci raccapezzo. Quindi un qualche valore lo avrà. O no?

6 commenti:

  1. Ho pochissimi libri, ma vado sempre in biblioteca. Risolto il problema :-))

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  2. Come ti capisco, anche io sono invasa dai miei libri. E credo che la loro collocazione in qualche modo se la trovino da soli...

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  3. una descrizione "geografica" che calza a pennello anche a casa mia e all'invasione dei libri.
    comunque ho preso una decisione storica: fra Caritas, free-cycle ecc. dò irrimediabilmente via quelli che non mi sono piaciuti. pazienza. vengo a patti con le mie manie e, in compenso, la casa ringrazia.
    ODY

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  4. @simonetta: vero, ci sono le biblioteche. Confesso di servirmente poco. Vuoi per praticità, vuoi per vera e propria fame di libri!
    @Calzino: meno male che non son la sola :)
    @Ody: ciao cara, ben rivista! Confesso che a questo giro ne ho impacchettati un po' anche io di libri e li ho indirizzati verso destinazioni analoghe. Mi è costato, ma il marito (prima ancora che la casa) mi ha ringraziato di cuore. (comunque mi aveva minacciato di non farmene comprare più, di libri!)

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  5. i libri che non mi sono piaciuto in alto, nella ptolomeo in ordine alfabetico ma solo di scrittori maschili e di lingua inglese, nelle librerie dello studio dvisi per area geografica e per soggetto: poesie da una parte, psicologia da un'altra, gialli da un'altra ancora, insomma un criterio dove mi ci raccapezzo solo io ma tu chiedimi un libro e io so esattamente dove l'ho messo e non ne posseggo pochi

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  6. E' la stessa cosa che capita a me. Quando qualcuno in casa mi chiede se abbiamo quel dato libro e soprattutto dove si trova, a occhi chiusi so dare le coordinate giuste. Nonostante il caotico ordine.
    ps. bella la ptolomeo!

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