mercoledì 5 giugno 2013

Casalinghitudini Antiche - Il Mercato

Come quelli precedenti, anche questo appartiene alla serie dei post a tema. Il come, il chi e il perché si trovano qui.



Nei confronti del mercato ho un rapporto ambivalente. Lo detesto e mi diverte allo stesso tempo. Con in mezzo tutta una serie di distinguo che forse riuscirò a sintetizzare. Forse. Non garantisco.
Il vero nodo della questione è che io non sopporto la calca, la folla, gli spintoni, quel senso di soffocamento che ogni tanto prende, soprattutto nelle strettoie delle strade tra i banchi. Questo non fa di me, geneticamente, una tipa da mercato.
Al mercato non so comprare. Cioè non so comprare abbigliamento, borse, scarpe, suppellettili.
E se ancora non bastasse, non ho pazienza. Non ho la pazienza di rovistare tra i banchi, di sgomitare con chi mi è vicino, non ho, soprattutto, la pazienza di girare, con il sistematico rigore che contraddistingueva le nostre nonne, di banco in banco per scovare l'affare. O l'affare mi si presenta come un croco che spunta dalla neve, o io proprio non lo vedo.
Però al mercato vado.
Non a quello settimanale vicino a casa, perché non ho mai tempo, fondamentalmente, e perché la folla mi mette ansia, ma non c'è località nella quale io abbia viaggiato per lavoro o per diletto nella quale io non sia andata in cerca di mercato.
Quelli di alimentari e i bric-à-brac mi divertono particolarmente e finisco anche per comprare, attratta soprattutto dai profumi. I miei acquisti nei Suq di Marrakesh o al Gran Bazar di Istanbul restano leggendari, ma mi sono difesa bene anche al ViktualienMarkt di Monaco e alla Boqueria di Barcellona.
Mi manca la Vucciria di Palermo, ma mai dire mai nella vita.
Non mi sottraggo allle grandi kermesse del mercato, come l'Artigiano in Fiera di Milano, ma è il mio cimento invernale. Sui mercatini di Natale, invece, in genere passo.

A Moore Street si può comprare quasi tutto, con la sfilza di negozi che ci sono, ma sui banchi si concentrano in prevalenza frutta, fiori, verdure e pesce. Agnes e Marion vendevano, giustappunto, frutta e verdura. Per rifornirsi si trattenevano al mercato all’ingrosso fino alle sei e mezza, ma dedicavano solo pochi minuti alla scelta della merce: ormai i commercianti sapevano bene di dover dar loro i prodotti migliori se non volevano pagarne le conseguenze. Il resto del tempo lo impiegavano chiacchierando, mettendosi in pari con i pettegolezzi e risolvendo i reciproci problemi, perché lì, nelle prime ore di un’alba dublinese, si riusciva a trovare il rimedio al rachitismo e la cura per un taglio infetto, o magari si scopriva il segreto per far correre più veloce un levriero strofinandogli sulle zampe uno straccio imbevuto di trementina. Poi, dopo una tazza di tè caldo e una fetta di pane tostato al Rosy O’Grady’s Market Café, le due signore si recavano al lavoro, con le carrozzine ancora vuote. Più tardi ci avrebbe pensato Jacko, il fattorino, a consegnare le cassette di frutta e verdura col carretto trainato da un cavallo.[Brendan O'Carrol - Agnes Browne Mamma]

13 commenti:

  1. anche a me piace andare per mercati, ma li preferisco la mattina presto quando la calca non c'è, perchè dopo un po' la folla mi da fastidio.

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  2. I mercatini di Natale hanno deluso anche me. Ricordo con piacere solo il succo caldo che riscaldava e il cibo... poi gli oggetti in vendita.... non erano per nulla interessanti

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    1. Io sono andata una volta a Trento, carini, davvero. Ma la folla era oltre ogni possibile sopportazione

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  3. io quando ci vado devo comprare per forza qualcosa...anches epreferisco le fiere...cioè quella sorta di mercato grosso che viene almeno per due volte all'anno e i venatori sono di fuori regione... ciao cara sandali.

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  4. ho dimenticato di scrivere che sono orologionuovo di LIBERO. ciaoooo

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    1. Ciao Orologio, ecco si immagino che stiamo parlando degli stessi mercati :)

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  5. Io al contrario preferisco il mercato settimanale ai piccoli mercatini rionali o a quelli a tema. Ma dipende dal fatto che mi piace la confusione. Magari non compro, ma guardare la gente è uno spettacolo unico. Se solo ti soffermi a studiare i differenti sistemi di trattativa c'è da scompisciarsi!

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    1. Purtroppo quello settimanale è in giornate e orari incompatibili per me. Per questo non lo frequento. :(

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  6. La tua visione del mercato sarà sempre parziale, fino a quando non ti deciderai a venire con noi alla Montagnola!!!!!
    Ody

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  7. Anche io quando sono in viaggio cerco sempre di visitare ALMENO un mercato.
    Quello che mi ha affascinato di più in assoluto è stato il Queen Victoria Market di Melbourne. Io e la bionda ci abbiamo passato praticamente un giorno intero. Sembravamo possedute dal demone dello stupore e della meraviglia, come non avessimo mai visto un mercato in vita nostra!

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    1. Io sono riuscita anche ad andare al mercato comunale di Toronto, città nella quale ero per lavoro e per quattro giorni in tutto. Però sono rimasta affascinata. Devo recuperare le foto

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