martedì 8 ottobre 2013

Non [r]esiste saggezza

Nel frattempo, dall'ultima volta che ho scritto cioè, sono passata anche da Berlino, e di cose ne avrei da dire su quanto è riuscita a cambiare la città in due anni dall'ultima volta che l'ho vista.
Però adesso dovrei trasformarmi in un essere almeno parzialmente stanziale, cosa di cui avrei anche bisogno.



Solo che lo stanziare in ufficio, me ne rendo conto, mi provoca delle botte di inacidimento preoccupanti. Infastidita, ecco. Mi infastidisco in fretta.
Per quelle col tacco 12 che caracollano pesantemente lungo il corridoio - figlia mia, se non lo sai portare, il tacco, evita. le alternative ci sono, giuro -, per quelli/e che vanno e vengono dal bagno telefonando - ma l'interlocutore all'altro capo non se ne accorge? - per quelli che stazionano alla macchinetta del caffè, poco strategicamente posta a meno di tre metri dalla mia postazione, per delle mezzore - davvero non avete niente da fare? - per quelli da panico da "che ne sarà di noi". Per quelli, soprattutto.
Ebbene sì, siamo in vendita.
Bella novità. Sono mesi che se ne parla.
Non capisco perché adesso che la cosa è ufficiale la questione sembri più grave di prima, che tutti comunque sapevano.
Certo, il nome dell'acquirente non è noto. Ancora.
In fondo potrebbe anche essere meglio.
Tra essere la periferia dell'impero o il centro di qualcuno che ha voglia di spendere soldi in questo settore, tutto sommato forse preferisco la seconda opzione.
In ogni caso, non mi metto a togliere il tappo dal fondo della barca, prima ancora di sapere se davvero sta affondando, o se semplicemente punta a un altro porto. Cosa che in fondo io credo. E spero.

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